Il tasso di conversione (chiamato anche Conversion Rate) è il rapporto tra il numero dei visitatori che accedono ad un sito web (o ad una specifica pagina di esso) e quanti di questi compiono una determinata azione (detta conversione).
La conversione può essere rappresentata dall’acquisto di un prodotto, l’iscrizione ad una newsletter, la compilazione di un form, una richiesta di informazioni, etc.
Come si calcola il tasso di conversione?
Per prima cosa dobbiamo sapere quanti visitatori unici ha il sito (o la pagina) di cui vogliamo calcolare il tasso di conversione.
Per avere questa informazione consultiamo Google Analytics (o altro strumento analogo di Web Analytics) e troviamo il numero di visitatori unici nel periodo temporale di nostro interesse (ad esempio: un giorno, un mese, un anno).
Poi calcoliamo quante volte è stata eseguita – nello stesso periodo temporale – una certa azione (ad esempio l’acquisto di un prodotto nel caso di un e-commerce o la compilazione di un form con la richiesta di preventivo o di informazioni).
Per calcolare il tasso di conversione (in percentuale) si utilizza dunque questa formula:
(n° azioni / numero di visitatori unici) x 100
Facciamo un esempio pratico: immaginiamo che 1000 persone abbiano avuto accesso mensilmente ad un determinato sito. Nel medesimo periodo, 100 persone hanno compilato un form con la richiesta di informazioni su un determinato prodotto o servizio.
Il tasso di conversione del nostro sito web (o della nostra pagina) sarà il 10%, così calcolato:
100 (azioni) / 1000 (visitatori unici) = 0,1
0,1 x 100 = 10%
Il tasso di conversione è importante, il solo numero di visitatori no
Molto spesso, al fine di valutare la qualità o la performance commerciale di un sito web, viene guardato solo il numero di visitatori. Questo è sicuramente un parametro importante, ma al fine di una valutazione complessiva sono anche altri i parametri da controllare ed analizzare: il numero delle visite, la durata media di permanenza su una pagina, la quantità di pagine viste per ogni utente, ecc.
Questi dati servono per leggere il comportamento degli utenti del nostro sito, e saperli analizzare ci permetterà di migliorare continuamente la qualità dei contenuti che offriamo e del modo in cui li presentiamo, al fine di aumentare il tasso di conversione e di raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati.
Quindi il vero parametro da tenere in considerazione è il tasso di conversione, perché le sole visite non sono sufficienti a instaurare rapporti commerciali e/o a vendere il nostro prodotto o servizio.
Come migliorare il tasso di conversione di un sito web
Per migliorare il tasso di conversione, è necessario attivare un processo di CRO (Conversion Rate Optimization), ovvero di ottimizzazione del sito web.
In pratica dobbiamo analizzare ed ottimizzare il nostro sito web in modo tale che – a parità di utenti unici – ci siano più utenti che compiono l’azione che noi desideriamo.
Un esempio pratico di ottimizzazione è il cosiddetto A/B test (chiamato anche split test), dove si confrontano due differenti versioni di landing page per comprendere quale converte di più, cioè quale landing page (la A oppure la B) raggiunge più volte l’obiettivo che ci siamo prefissi.
In cosa consiste un A/B test? In pratica bisogna creare due differenti versioni della stessa pagina (o form), al fine di valutare quale funziona meglio (ovvero quale converte di più) su un numero predefinito di visitatori utilizzati per il nostro test.
Per eseguire questa valutazione, è necessario lavorare su tutti gli elementi di una pagina: i testi, i colori, i font, le call to action, ecc.
Non è necessario fare stravolgimenti di pagina, anzi è consigliabile fare solo piccoli accorgimenti tra una pagina di test e l’altra: a volte è sufficiente cambiare il colore di un bottone o la posizione di una immagine per generare incrementi considerevoli nella conversion rate di una pagina.
Se questo articolo ti è stato utile, ti chiedo di condividerlo tramite i bottoni sottostanti. Grazie mille per il tuo contributo!