Categorie vs Tag: per l’ottimizzazione SEO di un sito WordPress cosa è meglio usare?
Quale è la differenza nell’uso di queste tassonomie?
Qual’è il numero ottimale di categorie da utilizzare con WordPress?
Quante invece sono considerate troppe?
E’ corretto per assegnare un post a più categorie? Esiste un limite di tag che è possibile assegnare ad un articolo?
I tag funzionano come meta keywords?
Ci sono dei vantaggi SEO ad usare categorie, tag o entrambe?
Se ti sei fatto almeno una volta queste domande, allora spero che quando avrai finito la lettura di questa guida potrai avere tutte le risposte, in modo tale da poter apportare le modifiche al tuo blog e regalare ai tuoi visitatori una ottima esperienza d’uso.
Ma prima di approfondire alcune delle domande sopra elencate, è necessario definire bene:
- cosa è una categoria
- cosa è un tag
In WordPress, le categorie e i tag sono i meccanismi per gestire le tassonomie. Esiste poi anche una terza tassonomia, per le categorie dei link.
Il loro scopo è quello di ordinare e raggruppare i contenuti per migliorare l’usabilità di un sito internet. Questo significa che quando un utente accede al blog, esso potrà facilmente navigare fra i contenuti suddivisi per argomento, invece che passare in rassegna i tuoi articoli in ordine cronologico.
#1 Qual è la differenza tra tag e categorie WordPress?
Cosa sono le categorie?
Le categorie sono pensate per raggruppare una ampia quantità di post.
Puoi pensare alle categorie come agli “argomenti generali” che andrai a trattare nel tuo sito, come se fosse una tabella dei contenuti. Le categorie servono quindi per aiutare l’utente ad identificare il tema (o le materie) che tratta il tuo blog. Le categorie aiutano quindi i lettori a trovare il tipo di contenuto che stanno cercando o su cui nutrono interesse. Le categorie sono inoltre gestite da WordPress in modo gerarchico, cioè è possibile definire anche delle sottocategorie.
Cosa sono i tags?
I tag hanno lo scopo di descrivere i dettagli specifici dei tuoi post.
Pensa ai tag come se fossero le “parole indice” del tuo sito. Sono i micro-dati che è possibile utilizzare per micro-classificare il tuo contenuto. Contrariamente alle categorie, i tag non sono gerarchici.
Un esempio di utilizzo di tags e categorie
Ipotizzate di avere un blog personale in cui scrivete articoli sulla vostra vita, e di dover quindi strutturare il blog dovendo scegliere categorie vs tag.
Le categorie prescelte potrebbero essere qualcosa del tipo: musica, cibo, viaggi, escursioni, e libri. Quando scrivete un post su un ristorante dove avete cenato o su un prodotto che avete assaggiato, lo potrete quindi inserire nella categoria cibo. È inoltre possibile aggiungere all’articolo alcuni tag più specifici come: pizza, pasta, carne, pesce, ecc
Un’altra differenza tra tag e categorie è che si raccomanda di classificare sempre i post tramite l’utilizzo di almeno una categoria. Non è invece obbligatorio aggiungere i tag.
Se non classificate il vostro articolo con una categoria, allora l’articolo sarà essere inserito sotto la categoria generica Uncategorized. I blogger spesso rinominano la categoria Uncategorized con altri termini come: Altro, Varie, etc.
Un’altra differenza è il modo in cui le categorie e tag appaiono nei permalinks (URL). Se si utilizza una struttura di permalink personalizzata (URL), il tuo indirizzo web avrà un aspetto diverso. esempio:
http://www.iltuosito.it/category/cibo/
oppure
http:// www.iltuosito.it/tag/cibo/
#2 Qual è il numero ottimale di categorie WordPress?
Fino a WordPress versione 2.5, non vi era alcun supporto per i tag. Ciò ha portato ad elenchi di categorie molto lunghi perché i blogger le usavano per definire anche i micro-dettagli. I tag sono stati aggiunti per migliorare l’usabilità del sito. Dopo aver detto questo, ritengo che non esiste un numero ottimale per le categorie. Il numero ottimale in realtà varia in base alla complessità del sito. Tuttavia, per il bene della struttura generale e per una buona esperienza di uso, è bene utilizzare anche le sottocategorie e i tag.
Abbiamo detto che una categoria ha lo scopo di aggregare un certo gruppo di articoli. Quando si inizia un blog è sempre meglio iniziare con categorie generiche e al crescere del numero di articoli sarà poi possibile approfondire con l’utilizzo di eventuali sottocategorie. Dopo aver creato diversi blog, ti posso dire con assoluta certezza che i blog evolvono nel tempo. Non c’è modo di conoscere tutte le categorie all’inizio del nostro lavoro e lasciarle immutate nel tempo.
Quando si lancia un blog, si scrive un solo post al giorno, oppure nelle migliori delle ipotesi 3-5 articoli al giorno. Ma avere sin dall’inizio venti o trenta categorie è inutile, soprattutto quando alcune di loro conterranno solo uno o due articoli. È quindi meglio iniziare con quattro/cinque categorie generiche che hanno sempre contenuti freschi piuttosto che trenta categorie che, nella maggioranza dei casi, non verranno aggiornate per lungo tempo.
Un esempio pratico di come gestire categorie e tags
Ipotizziamo di voler creare un sito internet o un blog che ha come argomento principale i “social media“. Dopo aver definito il piano editoriale e dei contenuti, sappiamo di voler scrivere articoli sui seguenti argomenti: tutorial, notizie, strumenti, casi di studio.
A questo punto, visto l’argomento principale saranno i “social media” potremmo creare categorie come: “Twitter”, “Facebook”, “Google+”, “LinkedIn”, ecc.
Come sottocategorie, vorremmo invece configurare: strumenti, tutorial, casi di studio, notizie ecc.
Tuttavia, questa è una strategia a breve termine, e potremmo incorrere in alcuni problemi in futuro. Infatti cosa succederebbe se uno dei social sopra citati chiudesse e venisse sostituito nelle preferenze del pubblico da uno nuovo? In questo caso saremmo costretti ad aggiungere un’altra categoria di livello superiore e poi di nuovo diverse sotto categorie.
Il modo migliore di strutturare un blog è quello di avere categorie che sono a prova di futuro.
Potremmo quindi invertire la logica, e configurare come categorie: tutorial, notizie, casi di studio, strumenti, ecc. Ma i tuoi lettori, come potrebbero sapere sa hai scritto articoli che parlano di “Twitter”?
Ebbene, sappiate che le categorie non possono fare l’intero lavoro. Questo lavoro invece può essere egregiamente svolto tramite l’utilizzo dai tag. Se hai scritto un tutorial su “Twitter”, è sufficiente aggiungere un tag e chiamarlo “Twitter”. Nel design del tuo sito web potrai poi aggiungere una sezione chiamata ad esempio “Argomenti più letti” e impostare i collegamenti ai tag più popolari del tuo sito come “Twitter”, “Facebook”, “Google+” ecc
#3 Quando si devono aggiungere sottocategorie?
Ipotizziamo ora che nel blog ci siano articoli con le interviste agli esperti di determinati argomenti, e il tutto sia raggruppato sotto una categoria chiamata “casi di studio”. Poiché non esiste una categoria denominata “interviste“, potresti aggiungere un tag a quel genere di post, utilizzando quest’ultima denominazione. Se nel tempo ti troverai a fare molte interviste per la categoria “casi di studio” e il tag “interviste” ha più di dieci articoli ed è costantemente in crescita, allora potresti prendere in considerazione di raggruppare gli articoli con le interviste agli esperti in una sottocategoria della categoria principale “casi studio“.
A tal fine si può sfruttare lo strumento WordPress di conversione dei tags in categorie (funziona anche per il contrario, ovvero convertire le categorie in tag laddove ce ne fosse necessità).
Attenzione, se nella tua struttura URL personalizzata (permalink) stai usando la categoria, assicurati di fare i corretti reindirizzamenti se trasformi una categoria in tag.
#4 Devo sempre usare le sottocategorie?
Ricorda che il vero scopo di categorie e tag è sempre quello di rendere più facile agli utenti la navigazione del tuo sito.
No, non è obbligatorio. Se vuoi puoi utilizzare le categorie e un certo numero di tag. Nell’esempio precedente, tutti i post avranno un tag per uno specifico social media come “Twitter”, “Facebook”, ecc. ma non creeremo le corrispondenti categorie.
L’unico motivo per cui ha senso aggiungere sottocategorie è quello di rendere più semplice per gli utenti per trovare i contenuti.
#5 È corretto assegnare un articolo a più categorie?
È probabile che tu abbia letto da qualche parte che l’assegnazione di articoli a più categorie può danneggiare la SEO. Alcuni dicono che, in questo caso, potresti avere una penalizzazione a causa di contenuti duplicati. Io credo che l’affermazione non sia del tutto vera.
Ricorda che lo scopo di raggruppare e catalogare gli articoli in modo efficiente è quello di aiutare gli utenti a trovarli. Per la natura stessa delle categorie, ritengo però che normalmente non sia necessario classificare un post in più categorie.
Ad esempio, ipotizziamo che un blog abbia tre categorie “Pubblicità”, “Marketing” e “SEO“. I post molto spesso tenderanno a poter essere compresi in più categorie. Forse abbiamo bisogno di una categoria più generalizzata che li raggruppi tutti e tre? Forse dovrebbero tutte rientrare in una unica categoria “Business”? Oppure potremmo avere una categoria denominata “Pubblicità e Marketing”, e poi avere “SEO” come sua una sottocategoria.
Dal punto di vista della SEO non ci sono vantaggi nell’aggiungere un articolo a più categorie.
Tuttavia, se questa esigenza avviene troppo spesso, allora prendete in considerazione la ristrutturazione delle vostre categorie perché forse avete sbagliato qualcosa. Forse alcune categorie hanno bisogno di essere trasformate in tag. O forse dovreste utilizzare le sottocategorie per suddividere ulteriormente una categoria rilevante. Ma alla fine si tratta soprattutto di rendere migliore l’esperienza utente e la leggibilità del vostro blog.
Più in generale, devi sapere che Wordpress consente di aggiungere un articolo in tutte le categorie che desideri. Quindi sì, è possibile assegnare un post a più categorie (magari non più di due), purché questo possa aiutare i lettori ad avere una migliore esperienza d’uso.
Tuttavia, se si pensa alle categorie come all’indice del blog (dove gli articoli rappresentano i capitoli) allora davvero vorresti avere lo stesso capitolo in due sezioni diverse del tuo libro?
Come evitare una penalizzazione per contenuti duplicati
Se siete davvero preoccupati di avere una penalizzazione per contenuti duplicati, allora potete semplicemente configurare alcune categorie con un [noindex, follow], ad esempio utilizzando il plugin WordPress SEO by Yoast.
Se desideri impostare [noindex, follow] solo su una specifica categoria, allora puoi agire modificando singolarmente quella di tuo interesse. Il plugin di Yoast ha infatti la possibilità di ignorare le impostazioni globali e di impostare i criteri per una entità specifica di WordPress (post, pagina, categoria, tag, ecc.).
Fondamentalmente, quando si decide di configurare l’attributo [noindex, follow] ad una entità di WordPress, si dice a Google e agli altri motori di ricerca di seguire tutti i link pubblicati in queste categorie, in modo tale che gli articoli possano essere indicizzati. Tuttavia gli si dice anche di non indicizzare gli archivi di categoria. Questo meccanismo evita il rischio di avere contenuti duplicati.
#6 C’è un limite di tag che possiamo assegnare a ciascun post?
La risposta a questa domanda è no. WordPress non ha limiti sul numero di tag che è possibile assegnare ad un post specifico: è possibile aggiungere anche migliaia di tag se lo desiderate.
Tuttavia, lo scopo dei tag è di mettere in relazione gli articoli. Anche in questo caso potete pensare ai tag come all’indice delle parole più importanti del vostro libro, ovvero le parole più rilevanti che hai utilizzato all’interno dei tuoi post. Questo rende più facile per gli utenti trovare i tuoi articoli specialmente quando stanno usando la ricerca WordPress.
In linea di massima, ti consiglierei di aggiungere al massimo dieci tag per ogni singolo post a meno che non ci sia davvero un motivo valido per fare diversamente.
Per esempio: se scrivi la recensione di un film su un blog tematico, è probabile che tu voglia aggiungere i tag con i nomi degli attori (e normalmente sono più di 10). E’ infatti molto probabile che un utente voglia leggere le recensioni di tutti i film nei quali ha lavorato la sua attrice o il suo attore preferito, e tramite i tags puoi facilitarne la ricerca.
Ma per altri scenari più semplici, invece dovresti davvero limitare la quantità di tags che usi.
#7 I tag funzionano come meta keyword?
Purtroppo ho una brutta notizia per te: i tags non sono meta keyword per il tuo blog.
Spesso i blogger fanno l’errore di pensare che i tag siano meta keyword per il loro blog.
Questo è il motivo principale per cui molti blogger cercano di aggiungere il maggior numero di tag possibile, in quanto ritengono di avere benefici per quanto riguarda il posizionamento sui motori di ricerca.
I tag quindi non sono meta keyword, o perlomeno non possono esserlo per impostazione predefinita.
Infatti alcuni plugin come WordPress SEO by Yoast consentono di utilizzare i tag nei template delle meta keywords. Ma se non si dispone di questo plugin configurato in modo opportuno, allora i tag non funzionano come meta keywords.
#8 Categorie vs tag: cosa è meglio per la SEO?
La domanda più diffusa su questo argomento è: ci sono dei vantaggi SEO ad usare categorie e tags?
La semplice risposta a questa domanda è no. Categorie e tag sono destinati a lavorare insieme, ma se avete letto interamente questo articolo, allora dovreste essere in grado di comprendere sia lo scopo individuale di essi, sia come il loro utilizzo combinato possa migliorare l’usabilità del tuo sito.
Conclusione
Un sito dev’essere fatto per gli utenti e non per i crawler dei motori di ricerca. L’obiettivo di ogni motore di ricerca è infatti quello di pensare nello stesso modo di un internauta che vuole visitare il tuo sito web. Se prendete le vostre decisioni sulla base dell’usabilità, quasi sempre potrete raccogliere anche i benefici lato SEO.
Categorie e tag sono solo le due tassonomie di default che vengono fornite con WordPress. La maggior parte dei siti più avanzati utilizzano anche tassonomie personalizzate per l’ordinamento del loro contenuto (insieme a categorie e tag).
Pensate quindi al vostro blog come un libro in continua evoluzione. Scegliete la tabella dei contenuti (categorie) con saggezza. Assicuratevi che essi siano i vostri grandi temi, ma siate prudenti a non renderli troppo vaghi. Utilizzate i tag per relazionare strettamente più articoli. Se vedi che un determinato tag sta diventando troppo popolato da articoli, prendi in considerazione di trasformarlo in una categoria o in una sottocategoria.
Tuttavia, se hai l’esigenza di trasformare il tag in una sottocategoria che potrebbe stare sotto molteplici categorie di livello superiore, ti consiglio di lasciarlo come un tag. L’obiettivo è sempre quello di rendere il sito facile da usare!
Spero che questo articolo ti abbia aiutato a chiarire ogni confusione sull’utilizzo delle categorie e dei tag e mi piacerebbe avere anche la tua opinione su questa tema.
Tu che strategia usi per ordinare i contenuti tramite categorie? Quali best practice segui? Se ti va puoi scriverlo nei commenti!
Wow, molto interessante, pulito e conciso il Tuo ragionamento. Mi piace molto la chiarezza: CATEGORIE, poi ..? Da li si può meglio capire una struttura troppo spesso ignorata: la gerarchia, che penso si rifletta su wp o altri applicati della moderna tecnologia, molto più di quello che potremmo pensare. Trovo davvero affascinante la grande similitudine tra aspetti di mera esistenza umana e il funzionamento intrinseco dei tecnomeccanismi*. Sono capitato dalle Tue parti, in quanto sto iniziando a rispolverare la mia presenza sul web, di mestiere e passione, sono un fotografo, grafico e per passione pura, fantasta — paroliere. Quindi come… Leggi il resto »
Una domanda: ipotizziamo di avere un sito web di news che parla esclusivamente di calcio. Dunque avremo diverse categorie, come serie a, serie b, champions league e via dicendo. Ora come lo struttureresti tu un sito del genere, considerando che hai anche le tassonomie dedicate alle squadre (inter, juve, roma, milan, ecc..). Le squadte come tag e come categorie le competizioni? Oppure il contrario? Oppure, mi viene in mente, magari mettendo le squadre e le competizioni tutte come sottocategorie di una categoria pricinpale chiamata, per esempio, “calcio” in modo da poter selezionare più sottocategorie per ogni articolo? Facendo un esempio… Leggi il resto »
Prova a ragionare così: le categorie “separano” i contenuti, i tag li “uniscono”.. vedrai che ti sarà tutto più chiaro.